Ipercolesterolemia, tutto quello che c’è da sapere

Il colesterolo è una sostanza indispensabile per la nostra vita, è infatti un costituente fondamentale delle membrane delle cellule che costituiscono il nostro organismo ed è inoltre coinvolto nella sintesi di alcuni ormoni e della vitamina D. Il colesterolo viene prodotto dal fegato ma molto spesso è assunto anche con la dieta essendo contenuto in molti alimenti come, ad esempio, carne, salumi, burro e formaggi.

“Colesterolo buono” e “colesterolo cattivo”

Nel sangue il colesterolo è trasportato da delle particelle chiamate lipoproteine. Le lipoproteine a bassa densità (LDL), trasportano il colesterolo, nel linguaggio comune “colesterolo cattivo”, prodotto dal fegato al resto dell’organismo. Le lipoproteine ad alta densità (HDL) rimuovono il colesterolo, nel linguaggio comune “colesterolo buono”, in eccesso dai diversi tessuti dell’organismo e lo riportano al fegato dove viene eliminato.

L’ipercolesterolemia è insidiosa

L’ipercolesterolemia è una condizione in cui i valori di colesterolo totale (C-LDL più C-HDL) nel sangue sono troppo elevati. L’ipercolesterolemia è insidiosa perché non comporta la presenza di sintomi, per accertarne la presenza è comunque sufficiente effettuare un semplice e poco costoso esame del sangue. In presenza di livelli elevati di “colesterolo cattivo” questo si deposita nella parete dei vasi arteriosi, che si ispessisce e indurisce progressivamente. Questo processo, noto come aterosclerosi, può con il passare del tempo ostacolare il flusso del sangue, o addirittura impedirlo, o anche provocare la formazione e il distacco di trombi e dare così origine a malattie come la cardiopatia ischemica, l’ictus ischemico e l’arteriopatia periferica che sono fra le maggiori cause di morte prematura e di invalidità permanente. Numerosi studi hanno dimostrato, al di là di ogni dubbio, l’esistenza di una relazione lineare tra i livelli di colesterolo nel sangue, la mortalità e l’incidenza delle malattie cardiovascolari. Inoltre vi è una correlazione anche tra colesterolo LDL (C-LDL) e rischio cardiovascolare, per cui livelli elevati di C-LDL sono uno dei principali fattori di rischio modificabili.

Chi deve tenere sotto controllo il colesterolo

Tutti gli uomini al di sopra dei 40 anni di età e le donne al di sopra dei 50 anni di età o in post menopausa, se non lo hanno già fatto, farebbero bene a farsi misurare la colesterolemia perché l’ipercolesterolemia è una condizione molto frequente. Secondo i dati del Progetto Cuore, in Italia, più del 20% degli uomini e delle donne di età compresa fra 35 e 74 anni è ipercolesterolemico, ha cioè il valore della colesterolemia totale uguale o superiore a 240 mg/dl, oppure è sotto trattamento con farmaci per ridurre i livelli di colesterolo, e il 37% degli uomini e il 34% delle donne è in una condizione definita border line, ha cioè livelli di colesterolemia totale compresi fra 200 e 239 mg/dl.
Esistono alcuni individui, quelli affetti da ipercolesterolemia ereditaria che sono predisposti geneticamente ad avere alti livelli ematici di colesterolo totale e di colesterolo LDL e che possono sviluppare aterosclerosi e problemi cardiovascolari già in giovane età. Nella popolazione generale i fattori di rischio che possono contribuire all’ipercolesterolemia sono un’alimentazione non corretta, il sovrappeso, l’obesità, la mancanza di attività fisica e la presenza di alcune malattie metaboliche come il diabete.
Da anni viene fatto riferimento non più a generici valori “normali” del colesterolo ma a valori ottimali che sono diversi a seconda del grado di rischio cardiovascolare. Valori desiderabili sono i seguenti:

  • colesterolo totale: fino a 200 mg/dl
  • colesterolo LDL: fino a 100 mg/dl
  • colesterolo HDL: non inferiore a 50 mg/dl

Come si contrasta

L’adozione di un corretto stile di vita è molto importante per mantenere i livelli di colesterolo entro i livelli consigliati. Sono quindi raccomandati:

  • una sana alimentazione, con ridotto contenuto di grassi (soprattutto quelli saturi) e ridotto consumo di alcol,
  • il controllo del peso corporeo,
  • una regolare attività fisica,
  • l’astensione dal fumo.

Esistono inoltre evidenze, emerse da studi osservazionali, che l’assunzione di pesce (almeno due volte alla settimana) e di integratori di acidi grassi insaturi n-3 a lunga catena a basso dosaggio può ridurre il rischio di morte cardiovascolare e di ictus nella prevenzione primaria.
Tuttavia lo stile di vita da solo non è sempre sufficiente per mantenere la colesterolemia entro i limiti consigliati e può essere necessario ricorrere all’uso di farmaci. Numerosi sono i farmaci in grado di ridurre i livelli di colesterolo nel sangue. La decisione di ricorrere al trattamento farmacologico deve però essere presa insieme al medico curante ed è bene che la terapia venga effettuata sotto controllo medico.
 
Nota: Queste informazioni non devono sostituire la consultazione del medico o essere utilizzate per modificare la terapia.
 
Bibliografia