La sindrome delle apnee ostruttive nel sonno può essere pericolosa. Sai di cosa si tratta?

Spesso non si sa neanche di soffrirne, ma la sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (detta OSAS) è una malattia seria, difficile da diagnosticare poiché di interesse multidisciplinare, che necessita di azioni diagnostiche e terapeutiche coordinate tra diversi specialisti allo scopo di garantire un intervento ottimale e completo per le persone di tutte le età.

Come si presenta

L’OSAS consiste, durante il sonno, in ricorrenti episodi di ostruzione completa (apnea) o parziale (ipopnee) della faringe, la cui causa è una qualsiasi alterazione anatomica e/o funzionale delle vie aeree superiori. Le ripetute apnee o ipopnee causano uno sforzo respiratorio con riduzioni fisiche dei valori della saturazione ossiemoglobinica, fluttuazioni della frequenza cardiaca, aumento della pressione arteriosa sistemica e polmonare, frammentazione del sonno. L’OSAS è considerata dall’OMS una malattia cronica da non sottovalutare.

Le ripercussioni della mancata diagnosi e del mancato trattamento di questa sindrome determinano sul piano sanitario e sociale:

  • un diretto aumento della morbilità e della mortalità della popolazione affetta;
  • un aumento dei costi sanitari dovuti sia al trattamento delle comorbilità cardiovascolari e metaboliche, sia all’elevato rischio di complicanze perioperatorie cui i soggetti OSAS sono esposti;
  • una perdita di produttività imputabile ad un aumento delle giornate di assenza dal lavoro e ad una ridotta performance lavorativa;
  • un maggior rischio di incidenti stradali ed infortuni sul lavoro.

L’OSAS è oggi riconosciuta come una delle cause più frequenti di eccessiva sonnolenza diurna (Excessive Daytime Sleepiness – EDS), e come tale individuata quale fattore o cofattore determinante o favorente in un rilevante numero di incidenti stradali e lavorativi.
La storia naturale dell’OSAS, se non diagnosticata precocemente e trattata, come per altre patologie croniche, è caratterizzata dall’aggravarsi del quadro clinico anche a causa della comparsa delle diverse e frequenti comorbilità.
Fonti:
http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=2565
http://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/renderNormsanPdf?anno=2016&codLeg=54808&parte=1%20&serie=