Malattie cardiovascolari, sei sicuro di (ri)conoscerle?

Si parla sempre genericamente di malattie cardiovascolari, ma sai esattamente quali sono e di cosa si tratta? E, soprattutto, sai che modificando lo stile di vita e diminuendo i fattori di rischio puoi concretamente diminuire la mortalità? Ecco cosa è importante sapere.

Malattie cardiovascolari: quali sono

Con il termine malattie cardiovascolari l’Organizzazione Mondiale della Sanità indica un gruppo di malattie che comprendono la cardiopatia coronarica (malattia delle arterie che riforniscono di sangue il muscolo cardiaco), la malattia cerebrovascolare (malattia delle arterie che riforniscono il cervello), l’arteriopatia periferica (malattia delle arterie che portano il sangue alle braccia e alle gambe), la cardiopatia reumatica (danno al muscolo cardiaco e alle valvole cardiache provocato dalla febbre reumatica, a sua volta causata da batteri del genere streptococco), la cardiopatia congenita (malformazioni della struttura cardiaca presenti alla nascita), la trombosi venosa profonda con embolia polmonare (caratterizzata da coaguli di sangue nelle vene delle gambe, che possono dislocarsi e dirigersi al cuore e ai polmoni).
Di norma la cardiopatia ischemica e l’ictus sono eventi acuti, causati da un ostacolo a livello di un vaso arterioso che impedisce al sangue di fluire nel cuore o nel cervello, che insorgono rispettivamente in presenza di cardiopatia coronarica e di malattia cerebrovascolare. La causa della cardiopatia ischemica e dell’ictus è solitamente la presenza di una combinazione di fattori di rischio, come l’uso di tabacco, una dieta non sana, l’obesità, l’inattività fisica, il consumo eccessivo di alcol, l’ipertensione, il diabete e l’iperlipidemia.

I fattori di rischio: cosa puoi fare tu

L’ottimizzazione dei fattori di rischio modificabili riduce la mortalità e la morbilità a lungo termine della malattia cardiovascolare aterosclerotica. Gli individui con ipertensione e dislipidemia hanno un rischio maggiore di malattia cardiovascolare aterosclerotica rispetto a quelli con solo ipertensione o solo dislipidemia e questo evidenzia l’importanza di considerare il rischio complessivo di malattia cardiovascolare aterosclerotica rispetto ai singoli fattori di rischio. Pertanto, per ridurre gli eventi della malattia cardiovascolare aterosclerotica in un modo più efficace, invece di concentrarsi isolatamente sui singoli fattori di rischio, si deve provvedere simultaneamente a modificare i diversi fattori di rischio.
La cessazione dell’uso del tabacco, la riduzione del sale nella dieta, il consumo di frutta e verdura, l’attività fisica regolare e l’evitare l’uso dannoso di alcol hanno dimostrato di ridurre il rischio della malattia cardiovascolare. Inoltre, per ridurre il rischio cardiovascolare e prevenire infarti e ictus, può essere necessario il trattamento farmacologico del diabete, dell’ipertensione e delle iperlipidemie.
Per la prevenzione primaria della cardiopatia ischemica e dell’ictus, gli interventi sanitari individuali devono essere mirati alle persone ad alto rischio cardiovascolare totale (cioè la probabilità di ammalarsi, calcolata dal medico, prevedibile sulla base della valutazione dei principali fattori di rischio (pressione arteriosa, colesterolemia, abitudine al fumo, presenza di diabete, età, sesso)) o alle persone con livelli di singolo fattore di rischio superiori alle soglie tradizionali, come l’ipertensione e l’ipercolesterolemia. Il rischio dell’insorgenza della malattia cardiovascolare dipende dall’entità dei fattori di rischio. Tale rischio è continuo e aumenta con l’avanzare dell’età, pertanto non esiste un livello in cui il rischio è nullo. Il rischio cardiovascolare può però essere ridotto o mantenuto a un livello favorevole riducendo i fattori di rischio modificabili attraverso un sano stile di vita.

Prevenzione, cosa altro c’è da sapere

La prevenzione secondaria delle malattie cardiovascolari nei pazienti con malattia accertata, incluso il diabete, richiede il controllo della pressione sanguigna, l’abbassamento del colesterolo e l’uso di farmaci antiaggreganti che sono noti per essere efficaci a prevenire ulteriori eventi della malattia cardiovascolare aterosclerotica.
Nella prevenzione delle malattie cardiovascolari è quindi spesso necessario ricorrere all’impiego di più farmaci. In questo caso utili per migliorare l’aderenza al trattamento possono essere le associazioni a dosi fisse di più farmaci.
Nei soggetti ipertesi la frequente presenza di dislipidemia e di un elevato rischio cardiovascolare è stata alla base dello sviluppo della polipillola (una combinazione fissa di alcuni antipertensivi con una statina e una bassa dose di un antiaggregante). Polipillola il cui impiego può essere preso in considerazione una volta che sia stabilita la necessità di utilizzo di ogni suo componente.
Nota: Queste informazioni non devono sostituire la consultazione del medico o essere utilizzate per modificare la terapia.
Bibliografia
WHO Cardiovascular diseases (CVDs). Fact sheets updated May 2017 http://www.who.int/mediacentre/factsheets/fs317/en/
Mancia G et al. 2013 ESH/ESC Guidelines for the management of arterial hypertension. European Heart Journal (2013) 34, 2159–2219 https://academic.oup.com/eurheartj/article/34/28/2159/451304