Suicidio: come riconoscere i segnali d'allarme

La maggioranza dei suicidi non avviene senza preavviso, ma è preceduta da segnali di allarme che possono essere sia verbali che comportamentali. Conoscerli può aiutarci a salvare vite umane.
Anche se l’Italia si colloca, fortunatamente, tra i Paesi a più basso rischio di suicidio, ogni anno circa 1 milione di persone muore nel mondo per suicidio. Questa la stima dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Secondo i dati statistici, i principali fattori di rischio nell’ideazione suicidaria sono:

  • Sesso maschile.
  • Età avanzata.
  • Presenza di un disturbo psichiatrico.
  • Abuso di sostanze.
  • L’aver attuato un precedente tentativo di suicidio, specie mediante impiccagione o annegamento, risulta fortemente associato con il rischio della ripetizione dell’atto con esiti letali.

Un ruolo determinante lo giocano anche fattori di tipo culturale, ambientale e socio-demografico che, oltre a causare la perdita di vite umane, è un atto che si ripercuote pesantemente sulla rete familiare e sociale del soggetto.
Fondamentale, per la prevenzione è riuscire a capire i principali segnali di allarme.

Ecco i segnali da non sottovalutare, per correre ai ripari in tempo:

  • Pensieri di morte,
  • umore depresso,
  • cambiamenti di comportamento o di umore repentini,
  • alterazioni delle abitudini,
  • aspetto esteriore trascurato,
  • isolamento individuale e sociale,
  • aumento del consumo di alcool e droghe,
  • autolesionismo,
  • storie di traumi e abusi o suicidi di familiari,
  • precedenti tentativi di suicidio,
  • tendenze impulsive e/o aggressive,
  • perdita di lavoro o di ingenti quantità di denaro,
  • mancanza di relazioni sociali,
  • facile accesso ad armi,
  • mancato accesso alle cure.

Fonte: https://www.issalute.it/index.php/falsi-miti-e-bufale/la-salute-mentale/377-la-maggior-parte-dei-suicidi-avviene-senza-preavviso