Scompenso cardiaco o insufficienza cardiaca, sai di cosa si tratta?

Detta anche Insufficienza cardiaca, lo scompenso cardiaco è una sindrome che interessa, in Italia, circa 600.000 persone.

Una sindrome da non sottovalutare

La mortalità dei pazienti affetti da scompenso cardiaco è 6-7 volte più alta rispetto a quella della popolazione sana della stessa età. Non sorprende che questa patologia possa aggravarsi fino alla morte essendo il cuore l’organo vitale per eccellenza.
Lo scompenso cardiaco è una condizione legata all’allungamento della vita media e la sua prevalenza aumenta di anno in anno a causa dell’invecchiamento della popolazione dovuto all’aumento della sopravvivenza e al miglioramento del trattamento dell’infarto del miocardio e delle malattie croniche come il diabete e l’ipertensione che lo provocano. In Italia sono affette da scompenso cardiaco circa 600.000 persone e si stima che la sua frequenza raddoppi a ogni decade di età (dopo i 65 anni arriva al 10% circa). Oltre i 65 anni lo scompenso cardiaco rappresenta la prima causa di ricovero in ospedale.

Di cosa si tratta

Lo scompenso cardiaco, o insufficienza cardiaca, è una sindrome che si può presentare acutamente o, più spesso, in forma cronica nel corso di tutte le malattie del cuore. E’ caratterizzato da una difficoltà del cuore a pompare una quantità di sangue sufficiente ai fabbisogni dell’organismo. A seguito di questo, frequentemente si verifica un deposito di liquidi che nei polmoni provoca edema polmonare, sotto la cute determina edema sottocutaneo, a livello della cavità toracica un versamento pleurico e a livello dell’addome ascite. In questa sindrome sono coinvolti tutti gli organi perché tutti vengono raggiunti da una quantità insufficiente di sangue.

I sintomi

Il sintomo più evidente dello scompenso è la dispnea, cioè il respiro affannoso, la difficoltà a respirare, che inizialmente si manifesta dopo uno sforzo. Il respiro affannoso viene percepito per attività che prima erano svolte senza particolare fatica, come, ad esempio, salire un piano di scale; oltre all’affanno possono essere avvertiti palpitazioni, debolezza muscolare e gonfiore ai piedi ed alle gambe. Se la malattia progredisce, questi sintomi e segni possono diventare sempre più evidenti.
Prima che i sintomi dello scompenso diventino evidenti, può essere presente una cardiopatia asintomatica strutturale o funzionale [disfunzione ventricolare sinistra sistolica o diastolica]. Il riconoscimento di queste condizioni da parte del medico è estremamente importante perché sono correlate a esiti sfavorevoli e perché iniziare il trattamento in questa fase può ridurre la mortalità.
Per la diagnosi di scompenso cardiaco è essenziale l’accertamento di una causa cardiaca (un’anomalia del miocardio – che causa disfunzione ventricolare sistolica e / o diastolica -, delle valvole, del pericardio, dell’endocardio, del ritmo cardiaco o della conduzione) sottostante. L’identificazione della causa cardiaca sottostante è fondamentale anche per l’adozione di una corretta terapia che è diversa a seconda della patologia (ad esempio riparazione o sostituzione della valvola per malattia valvolare, terapia farmacologica specifica per scompenso cardiaco con ridotta frazione di eiezione, riduzione della frequenza cardiaca nella tachicardiomiopatia).

La prevenzione

Ci sono prove evidenti che l’inizio dello scompenso cardiaco può essere ritardato o impedito attraverso interventi volti a modificare i fattori di rischio per lo scompenso cardiaco o il trattamento della disfunzione sistolica asintomatica del ventricolo sinistro. Molti studi dimostrano che il controllo dell’ipertensione ritarda l’inizio dello scompenso cardiaco e alcuni mostrano anche che prolunga la sopravvivenza.
Ridurre il rischio di andare incontro ad uno scompenso cardiaco è possibile e fondamentali a questo fine sono fine sono regolari controlli medici e l’aderenza alle raccomandazioni e alle prescrizioni del medico.
Per ridurre il rischio di scompenso cardiaco (e di molte altre gravi malattie) è della massima importanza quello che ciascuno di noi può fare con l’adozione di un sano stile di vita che comprenda una corretta alimentazione, un’adeguata attività fisica e l’astensione dal fumo. In questo modo verrà infatti ridotto il rischio di cardiopatia ischemica, di ipertensione arteriosa, di diabete e di conseguenza della comparsa di scompenso cardiaco.
Bibliografia:
Ministero della Salute. Scompenso cardiaco. http://www.salute.gov.it/portale/salute/p1_5.jsp?id=43&area=Malattie_cardiovascolari
2016 ESC Guidelines for the diagnosis and treatment of acute and chronic heart failure. European Journal of Heart Failure (2016). http://www.amge.it/wp/wp-content/uploads/2016/06/Members_et_al-2016-European_Journal_of_Heart_Failure.pdf
 
Nota: Queste informazioni non sostituiscono in alcun modo i consigli, il parere, la visita, le prescrizioni del medico.