ARTRITI INFETTIVE

Introduzione

Per artriti infettive si intendono infiammazioni articolari conseguenti ad infezione, batterica, fungina o virale, dei tessuti sinoviali o periarticolari.

L’infezione in un’articolazione causa una reazione infiammatoria (artrite) che danneggia i tessuti articolari. Gli agenti infettivi possono causare infezione dell’articolazione attraverso:

  • contaminazione diretta (traumi, interventi chirurgici, ferite, artrocentesi);
  • estensione locale dell’infezione nell’articolazione, derivante da un’infezione adiacente (osteomielite, ascessi)
  • via ematogena, giungendo all’articolazione tramite il torrente sanguigno a partire da un’infezione lontana ( infezioni cutanee, infezioni respiratorie, urinarie o gastroenteriche). I germi infettanti proliferano nel liquido sinoviale e nel tessuto sinoviale di rivestimento; i globuli bianchi (polimorfonucleati PMN) giungono nell’articolazione e, dopo aver fagocitato i germi, liberano (per autolisi) gli enzimi lisosomiali, i quali causano danno sinoviale, dei legamenti e della cartilagine.

Classificazione

Una possibile classificazione delle artriti infettive può essere effettuata individuando le artriti acute e le artriti croniche, e considerando l’agente eziologico che le determina:

Artrite acuta infettiva: causata da batteri o virus.

Artrite gonococcica: è la forma più comune di artrite infettiva negli adulti in molti Paesi, specie negli USA; è causata da Neisseria gonorrhoeae: il germe dopo aver infettato le mucose si diffonde negli arti (mani, piedi, polsi, caviglie) con carattere migrante ed asimmetrico, associandosi a lesioni cutanee papulo eritematose, presenti specialmente agli arti inferiori.

Artrite non gonococcica: è frequentemente sostenuta dallo Stafilococco Aureo; altri batteri responsabili sono Streptococcus piogenes, Pseudomonas aeruginosa, Haemophilus influenzae. Sono stati identificati dei fattori predisponenti l’insorgenza dell’artrite infettiva: l’artrite reumatoide, il diabete, la tossicodipendenza, la terapia immunosoppressiva, l’AIDS. Inoltre il rischio di infezione dell’articolazione è aumentato in pazienti sottoposti a chirurgia o artrocentesi. Nell’80% dei casi, l’artrite è monoarticolare, cioè colpisce una sola articolazione (anca, ginocchio, spalla, polso, gomito, caviglia). Nel caso vengano colpite simultaneamente più articolazioni (poliarticolare) l’artrite non gonococcica si instaura su una patologia sottostante, come l’artrite reumatoide o osteoartrosi.

La Malattia di Lyme, causata da Borrelia burgdorferi, trasmessa dalle zecche, presenta nel 60% dei casi dolori articolari, che insorgono da una settimana a 2 anni dal morso. La malattia può causare poliartralgie acute migranti, con febbre, astenia e lesioni cutanee (eritema cronico migrante) o una oligoartrite ricorrente, con versamenti in genere a carico del ginocchio e di altre articolazioni.

Artrite acuta da virus: vari virus sono associati ad un’artrite: il virus della rosolia (infezione attiva e dopo vaccinazione), il virus della parotite, il parvovirus , il virus dell’epatite in genere, danno quadri di poliartrite. Artrite cronica infettiva: l’artrite cronica infettiva (5% dei casi) è causata da micobatteri, funghi e alcuni batteri a bassa patogenicità.

Segni e sintomi

Le infezioni articolari possono essere acute, con esordio improvviso di dolore articolare e tumefazione, o croniche, con sviluppo insidioso di sintomi più lievi.

Artrite batterica acuta: si presenta con dolore articolare acuto; l’articolazione appare arrossata e calda, dolorabile alla palpazione e alla mobilizzazione. Vi può essere uno stato di compromissione generale, con astenia e febbre. Nei bambini può essere presente irritabilità e limitazione del movimento spontaneo di un arto (pseudoparalisi).

L’artrite gonococcica, dopo un’insorgenza improvvisa come poliartrite, può diventare un’artrite mono o oligo-articolare; a carico delle articolazioni si possono evidenziare frequenti episodi di tenosinovite. Alla sintomatologia articolare si associano altri sintomi dell’infezione gonococcica, con febbre e lesioni cutanee papulo-eritematose, le quali diventano poi vescicolo-pustolose.

L’artrite non gonococcica usualmente è mono-articolare (una sola articolazione), e si manifesta con un dolore ingravescente, peggiorato dalla mobilizzazione attiva o passiva dell’articolazione e dalla palpazione della stessa. L’articolazione coinvolta dal processo infettivo appare arrossata, tumefatta e calda. L’artrite non gonococcica può essere associata a febbre.

Artrite batterica cronica: l’articolazione presenta una tumefazione graduale, con modesti segni di infiammazione (lieve calore, poco arrossamento); la sintomatologia dolorosa può essere modesta.

Diagnosi

Il medico procederà alla raccolta di un’attenta anamnesi e, dopo l’esame clinico del paziente, alla ricerca di possibili sorgenti di infezione extrarticolare, potrà prescrivere:

  • Esami ematochimici: con particolare riferimento all’ emocromo con formula e agli indici infiammatori: VES e PCR.
  • Esame e coltura del liquido sinoviale prelevato con artrocentesi.
  • Radiografia dell’articolazione: nelle fasi precoci si evidenzieranno segni di versamento articolare e di tumefazione dei tessuti molli; dopo 2 settimane si potranno evidenziare eventuali erosioni, o restringimento dello spazio articolare, segni di distruzione articolare.
  • Ecografia articolare permette di identificare precocemente piccoli versamenti endoarticolari e di valutare alterazioni della cartilagine.
  • Risonanza magnetica (RMN) è un esame molto sensibile, in quanto permette la valutazione sia dello stato dell’articolazione che dell’osso adiacente; utilizzando inoltre del mezzo di contrasto (gadolinio) è possibile differenziare il fluido intra-articolare dall’ ispessimento sinoviale.
  • Esami scintigrafici Altri esami diagnostici si prenderanno in considerazione in base ad un’eventuale patologia concomitante.

Terapia

Il trattamento dell’artrite settica si basa sulla prescrizione di farmaci antibiotici, sul drenaggio del liquido endoarticolare (mediante artrocentesi percutanea o drenaggio chirurgico) e sull’immobilizzazione dell’articolazione a scopo antalgico. La terapia antibiotica deve essere iniziata il più precocemente possibile, in attesa dell’esito della coltura del liquido sinoviale, al fine di prevenire la distruzione della cartilagine, e quindi le possibili deformità o disfunzioni articolari. Le artriti virali non necessitano di trattamento antibiotico specifico; possono beneficiare della somministrazione di farmaci analgesici e dell’immobilizzazione dell’articolazione coinvolta.