Influenza: le raccomandazioni dell'ISS e dell'OMS

Le epidemie influenzali annuali sono associate a elevata morbosità e mortalità. L’influenza e la polmonite sono classificate tra le prime 10 principali cause di morte in Italia. Il Centro Europeo per il controllo delle Malattie (ECDC) stima che ogni anno, in Europa, si verifichino dai 4 ai 50 milioni di casi sintomatici di influenza e che 15.000/70.000 cittadini europei muoiano ogni anno per complicanze dell’influenza. Il 90% dei decessi si verifica in soggetti di età superiore ai 65 anni, specialmente tra quelli con condizioni cliniche croniche di base.
Il Ministro della Salute ha firmato, il 30 maggio 2018, la Circolare “Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2018-2019″, elaborata dalla Direzione generale della prevenzione sanitaria.
La pubblicazione del documento è in anticipo rispetto agli anni precedenti, per permettere alle Regioni di procedere al bando delle gare per la fornitura dei vaccini da utilizzare durante le campagne vaccinali.
La circolare non comporta modifiche sostanziali alle modalità di prevenzione e controllo dell’influenza e ai tempi della campagna di vaccinazione antinfluenzale, ma prevede l’inserimento dei donatori di sangue tra le categorie a cui la vaccinazione è offerta attivamente e gratuitamente.

Una malattia da non sottovalutare

L’influenza è una malattia respiratoria che può manifestarsi in forme di diversa gravità che, in alcuni casi, possono comportare il ricovero in ospedale e anche la morte. Alcune fasce di popolazione, come i bambini piccoli e gli anziani, possono essere maggiormente a rischio di gravi complicanze influenzali, come polmonite virale, polmonite batterica secondaria e peggioramento delle condizioni mediche sottostanti.
Per questi motivi viene raccomandato l’avvio tempestivo della vaccinazione a tutte le persone di età pari o superiore ai 65 anni, ai pazienti a rischio e agli operatori sanitari che hanno contatto diretto con i pazienti a più alto rischio di acquisizione/trasmissione dell’infezione influenzale.
Si ricorda, inoltre, l’importanza della vaccinazione nelle donne nel secondo e terzo trimestre di gravidanza, offerta gratuitamente. L’Organizzazione Mondiale della Sanità nel suo position paper più recente sull’influenza ritiene, infatti, le donne in gravidanza il più importante dei gruppi a rischio per sé stesse e per il feto.

Distribuzione della malattia: incidenza

In tutto il mondo, le epidemie annuali provocano circa un miliardo di casi di influenza, da circa tre a cinque milioni di casi di malattia grave e da circa 250.000 a 500.000 decessi. Per informazioni correnti sull’attività influenzale internazionale consultare il sito Web FluNet dell’OMS (http://www.who.int/influenza/gisrs_laboratory/flunet/en/ ).

Le raccomandazioni

Secondo il Ministero della Salute, la campagna di comunicazione sulla prevenzione dell’influenza dovrà includere anche informazioni sulle misure non farmaceutiche.
Tra i messaggi da privilegiare vi sono:

  • l’igiene respiratoria (contenimento della diffusione derivante dagli starnuti, dai colpi di tosse, con la protezione della mano o di un fazzoletto, evitando contatti ravvicinati se ci si sente influenzati);
  • l’evidenziazione che un gesto semplice ed economico, come il lavarsi spesso le mani, in particolare dopo essersi soffiati il naso o aver tossito o starnutito, costituisce un rimedio utile per ridurre la diffusione dei virus influenzali, così come di altri agenti infettivi. Sebbene tale gesto sia sottovalutato, esso rappresenta sicuramente l’intervento preventivo di prima scelta, ed è pratica riconosciuta, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, tra le più efficaci per il controllo della diffusione delle infezioni anche negli ospedali.

 
Fonte: http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=3386
http://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/renderNormsanPdf?anno=2018&codLeg=64381&parte=1%20&serie=null