Riconoscere per tempo i sintomi di un ictus è fondamentale per salvare una vita o limitare i danni. Ecco quali sono quelli più facilmente individuabili e cosa fare.
Nessuno si augura di averci a che fare ma, in caso di bisogno, riconoscere per tempo i segnali dell’ictus potrebbe limitare la comparsa di disabilità o, addirittura, salvare una vita.
I 3 segnali top da non sottovalutare:
- Paresi facciale: ovvero un lato del viso non si muove bene come l’altro
- Deficit motorio degli arti superiori: una delle braccia non si muove o cade, se confrontata con l’altra.
- Difficoltà nel linguaggio: la persona biascica le parole, utilizza parole inappropriate o, addirittuta, è incapace di parlare.
La presenza di uno solo di questi segnali è già sufficiente a mettere in allarme.
Gli altri campanelli d’allarme:
- Perdita di forza e sensibilità di un braccio, di una gamba o di metà viso
- Perdita della vista o di parte del campo visivo, perdita dell’equilibrio, sbandamenti, vertigini
- Mal di testa improvviso e fortissimo
- Incapacità improvvisa di comprendere quello che le altre persone dicono
Segui il FAST
FAST (Face, Arms, Speech, Time) è l’acronimo utilizzato dagli americani per ricordare facilmente alcune verifiche da fare in caso sospettiate che una persona sia stata colpita da ictus, ecco quali sono:
- F (faccia): chiedi alla persona di sorridere e osserva se un angolo della bocca non si solleva o “cade”
- A (arms, braccia): fai sollevare alla persona entrambe le braccia e osserva se uno dei due tende a cadere verso il basso
- S (speech, linguaggio): chiedi alla persona di ripetere una frase semplice e valuta se il suo modo di parlare è normale o, se invece, risulti strano, con parole senza senso o biascicate
- T (tempo): è fondamentale. Se è presente uno di questi segni, chiama immediatamente il 118
Cosa fare
In caso di ictus il fattore tempo è di massima importanza. Se riscontri uno dei sintomi, chiama subito il 118 e descrivili agli operatori. Inoltre, annota e riferisci l’orario della comparsa dei primi sintomi, perché, in alcuni ospedali specializzati, dotati di “stroke unit”, è possibile sottoporre il paziente colpito da ictus ad una terapia trombolitica (che scioglie l’eventuale trombo) entro 3 ore dall’esordio dei primi segnali.
Per saperne di più:
http://www.salute.gov.it/portale/salute/p1_5.jsp?id=28&area=Malattie_cardiovascolari