Introduzione
Per sindromi coronariche acute (SCA) si intende un gruppo di manifestazioni cliniche determinate da ischemia miocardica acuta, cioè una riduzione repentina e critica del flusso sanguigno al tessuto cardiaco. La causa più frequente di questo improvviso calo del flusso ematico è la rottura o erosione di una placca aterosclerotica coronarica “vulnerabile”, a cui segue l’aggregazione piastrinica e la sovrapposizione trombotica, con conseguente riduzione o arresto del flusso ematico.
Patogenesi
La coronaropatia aterosclerotica è un processo progressivo nel tempo, contraddistinto dall’evoluzione della placca aterosclerotica. In condizioni di normalità la superficie interna delle arterie si presenta liscia; quando il colesterolo si deposita sulle pareti interne si forma la placca aterosclerotica, che può aumentare di dimensioni nel tempo (placca stabile). Quando la superficie della placca si rompe (placca vulnerabile) il sangue del torrente circolatorio entra in contatto con il contenuto della placca stessa, innescando i processi di coagulazione e quindi l’attivazione delle piastrine, con successiva formazione di un trombo; questo causerà occlusione o sub-occlusione dell’arteria, impedendo il flusso sanguigno e quindi l’apporto di ossigeno e substrati al muscolo cardiaco irrorato. Quando l’arteria interessata dalla trombosi è un vaso epicardico completamente occluso, dopo circa 15 minuti si instaurerà un infarto miocardico acuto, partendo dall’endocardio verso l’epicardio; nel caso prevalgano i fenomeni di lisi del trombo, e si abbia una sub-occlusione dell’arteria, si svilupperà un’angina instabile. L’entità dell’ischemia dipende anche dall’instaurarsi o meno di circoli collaterali e dal consumo di ossigeno miocardico.