Caldo, occhio alle intossicazioni alimentari. Ecco come difendersi

In estate, complice il caldo, si registra un aumento di intossicazioni e tossinfezioni alimentari. Ecco perché, in questo periodo più di altri, è particolarmente importante cosa si mangia.
L’Italia, secondo le statistiche, occupa il secondo posto per numero di intossicazioni alimentari registrate (sono più di 250 le intossicazioni e tossinfezioni alimentari conosciute nel mondo). Causate dall’ingestione di cibi contaminati da sostanze tossiche o microorganismi patogeni, si manifestano con diversi sintomi, più o meno gravi: vomito, diarrea, nausea, febbre ecc.

Chi è più a rischio

Tutti possono essere colpiti da intossicazione o tossinfezione alimentare, ma la maggior gravità si riscontra generalmente nelle fasce di popolazione più sensibile come gli anziani, i bambini e le persone già affette da altre malattie.

Quali sono i cibi più a rischio

In generale tutti i cibi crudi, poco cotti o preparati con latte crudo, tra cui formaggi freschi, gelati, verdure crude, cibi non cotti come carne e pesce o uova.

I cibi cotti sono più sicuri

Questo perché la maggior parte dei microrganismi e delle tossine non resiste a temperature superiori ai 60-70 gradi.

Occhio alla conservazione degli alimenti

Per evitare di incorrere in intossicazioni alimentari sono importantissime le condizioni in cui i cibi sono mantenuti durante le varie fasi di conservazione. È fondamentale tenere il meno possibile i cibi a temperature comprese tra i 5 e i 65 gradi, poiché è questa la temperatura ideale per il rapido moltiplicarsi dei batteri. La catena del freddo, invece, previene lo sviluppo e la moltiplicazione di alcuni microorganismi, a patto che la conservazione si mantenga costantemente sotto i 5 gradi.

I consigli pratici:

  • L’igiene prima di tutto: lava bene le mani prima di toccare i cibi
  • Evita che il cibo entri in contatto con mosche e insetti
  • Tieni separati carne e pesce dagli altri alimenti
  • Utilizza attrezzature diverse per cibi cotti e crudi
  • Cuoci completamente i cibi, la cottura incompleta potrebbe non essere sufficiente
  • Non lasciare i cibi cotti a temperatura ambiente
  • Non scongelare i cibi a temperatura ambiente
  • Scegli alimenti che abbiano subito trattamenti per renderli sicuri come la pastorizzazione nel caso del latte
  • Usa acqua sicura
  • Lava bene frutta e verdura prima di consumarla (meglio se con l’aggiunta di un po’ di bicarbonato)
  • Lava esternamente le uova e consumale solo cotte

Tossinfezioni: alcune tra quelle più diffuse e quali sono gli alimenti a rischio

  1. Campylobacter: responsabile del 5-14% dei casi di diarrea in paesi come USA, Inghilterra e Svezia, si trova in animali come pollame, suini e bovini.
  2. Escherichia coli: gli alimenti a rischio sono latte e formaggi non pastorizzati, carne bovina poco cotta (o cruda) e alimenti freschi come l’insalata.
  3. Salmonella: può provocare salmonellosi, febbre tifoide e paratifoide. Gli alimenti più a rischio sono uova, carne di maiale, pollame. Le cause ancora una volta possono essere scarsa igiene e trattamenti termici inadeguati.
  4. Shigella: provoca infiammazione intestinale, diarrea con febbre e si trova generalmente in verdure crude non ben lavate, latte e prodotti caseari, pollami.
  5. Listeria monocytogenes: l’uomo può infettarsi venendo a contatto con animali infetti o alimenti contaminati come il latte. Nella gestante può provocare aborto e meningite del neonato. 

Fonti
http://www.adnkronos.com/salute/2017/06/28/con-caldo-picco-intossicazioni-alimentari-ecco-come-difendersi_D2dv0RWsy2JfSslfiE98QN.html
http://www.epicentro.iss.it/problemi/tossinfezioni/tossinfezioni.asp