Bambini attivi oggi, adulti sani domani

Il gioco, si sa, è una cosa seria, rappresenta una necessità che, se soddisfatta in tempi e modi adeguati, riveste una funzione utile per la costruzione della personalità dell’individuo e aiuta ad acquisire la capacità di fare esperienza. Giocando, il bambino impara ad esprimere la creatività, che lo aiuta a scoprire chi è e a prendere coscienza di se stesso come individuo.
È grazie al gioco che si possono muovere i primi passi verso l’esperienza di autonomia dalla madre, cosa che favorisce la crescita del bambino. Per compiere il difficile viaggio verso l’autonomia, il bambino, infatti, si serve dei cosiddetti “oggetti transizionali”, la cosiddetta “copertina di Linus”. Un pezzo di stoffa, un pupazzo o semplicemente il pugnetto portato alla bocca o la manina che esplora l’altro seno durante l’allattamento, servono al bambino per capire che esiste un mondo esterno, nel quale deve approdare.

Come cambia il gioco man mano che il bambino cresce?

Nel neonato i giochi coinvolgono bocca, mani, vista e corpo, e man mano il piccolo cerca oggetti con caratteristiche simili a quelle della madre, come la morbidezza in un orsacchiotto, un cuscino, un golfino. Successivamente, quando comincia a percepire la presenza di emozioni dentro di sé, il bambino ricerca oggetti che possono essere utilizzati per manifestare i propri sentimenti. Ad esempio, i sentimenti di amore e odio che cominciano ad albergare nella sua mente si manifestano attraverso il maltrattamento o il vezzeggiamento dei propri giocattoli, come a voler mettere in scena gli stati d’animo che ancora non riesce a governare.
Crescendo, l’interesse si orienta verso altri giochi che possono avere a che fare con il riempire/svuotare, aprire/chiudere, costruire/distruggere. Questi giochi, che può fare usando qualunque oggetto ritrovato in casa, gli consentono l’esplorazione di attività motorie piacevoli.
Da un certo punto in poi, invece, l’attività ludica acquista anche un carattere di godimento e di piacere per la buona riuscita del compito. Ciò implica non solo il piacere di fare bene qualcosa, come costruire un oggetto, fare un disegno, ma anche il piacere che deriva dalla possibilità di esibirlo ai propri genitori (che dovranno mostrare interesse e apprezzamento).
In conclusione, perché il gioco possa assolvere alla sua funzione, è necessario che mamma e papà individuino i giochi in grado di rispondere al bisogno del bambino in relazione alla fase di sviluppo.
 
Per saperne di più: http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_3_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=dossier&p=dadossier&id=25