Allergie da polline, quanto ne sai?

Colpiscono l’apparato respiratorio e presentano un andamento stagionale che dipende dal ciclo dei diversi tipi di polline che vengono rilasciati nell’ambiente dalle piante.
I pollini possono rimanere sospesi in aria anche per lunghi periodi di tempo ed essere trasportati per centinaia di chilometri. 

Di cosa si tratta

Le allergie da polline colpiscono l’apparato respiratorio, presentano un andamento stagionale che dipende dal ciclo dei diversi tipi di polline che vengono rilasciati nell’ambiente dalle piante. I pollini responsabili delle allergie respiratorie sono quelli che provvedono alla fecondazione anemofila (operata dal vento). I pollini più allergenici sono di norma quelli prodotti da piante arboree o da piante erbacee e selvatiche, prive di fiori. In questo caso, infatti, l’impollinazione non è entomofila (affidata agli insetti come nel caso delle piante da fiore,) ma anemofila (affidata al vento). Questi pollini, prodotti in grandi quantità e di dimensioni molto ridotte, possono rimanere sospesi in aria anche per lunghi periodi di tempo ed essere trasportati a grandi distanze, per centinaia di chilometri.

Cosa accade quando respiri i pollini

Con la respirazione i pollini entrano nelle vie respiratorie ma, di norma, questo evento non ha conseguenze. Nei soggetti allergici l’inalazione e il contatto dei pollini con la mucosa nasale, bronchiale e la congiuntiva causa riniti allergiche, popolarmente chiamate raffreddore da fieno, e in casi più gravi può dare luogo a veri e propri attacchi d’asma.

Cosa accade quando hai una reazione allergica

La reazione allergica nei confronti del polline causa un’infiammazione delle mucose del cavo oronasale e forme di congiuntivite. I sintomi, reversibili spontaneamente o a seguito di terapia, comprendono: congestione nasale (naso chiuso), rinorrea (naso che cola), starnutazione, prurito e lacrimazione degli occhi. Si possono manifestare anche sintomi più importanti come quelli caratteristici dell’asma (tosse, fischio, fiato corto, oppressione al petto), con difficoltà respiratorie gravi.

La situazione in Italia

In Italia secondo i dati del progetto Aria (Rinite allergica e suo impatto sull’asma), una iniziativa voluta dall’Oms che ha come obiettivo quello di ottimizzare la diagnosi e il trattamento della rinite e di svelare nei pazienti rinitici l’eventuale presenza di sintomi bronchiali – anche se lievi – allo scopo di prevenire l’insorgenza di asma, la prevalenza delle allergie si attesta tra il 10 e il 20%. Nella maggior parte dei casi le allergie non danno luogo a gravi conseguenze, tuttavia influiscono fortemente sullo stato di salute perché sono molto frequenti e influiscono in modo sostanziale sulla capacità lavorativa, di apprendimento e di svolgimento delle mansioni quotidiane e quindi sulla qualità della vita. In qualche raro caso, la reazione nei confronti del polline è tale da indurre uno shock anafilattico, con possibilità di perdita di coscienza e rischio di morte.
Negli individui allergici, l’esposizione a un certo tipo di polline, induce l’organismo a produrre anticorpi specifici, le immunogluline E (IgE) che si legano alla superficie di alcune cellule presenti nelle mucose e nei tessuti epidermici delle vie respiratorie, provocando il rilascio di sostanze irritanti, come l’istamina, che infiammano i tessuti dermici e delle mucose.

Se in famiglia ci sono parenti che soffrono di allergie è più facile soffrirne?

Esiste un certo grado di familiarità nella propensione di un individuo a diventare allergico. La permanenza in ambienti ricchi di pollini o l’abbassamento delle difese immunitarie, in seguito a una malattia o a un periodo di debilitazione, possono contribuire allo sviluppo di allergie anche in individui non predisposti.
Sintomi simili a quelli causati dai pollini possono essere provocati da un’allergia agli acari della polvere e alle muffe pertanto per individuare l’origine dell’allergia è importante porre attenzione al luogo, al periodo dell’anno e al momento in cui si manifestano i disturbi.

Cosa si può fare?

Per identificare quale polline causa una certa allergia, è possibile effettuare test cutanei e/o ematici.

Prevenzione e trattamento

Nel caso dei pollini è assai complicato evitare il contatto con gli allergeni perché significa non rimanere all’aperto nel periodo di migrazione dei pollini, chiudere le finestre e utilizzare filtri dell’aria e sistemi di condizionamento. I sintomi possono essere mitigati con l’assunzione di, decongestionanti, antistaminici e corticosteroidi nasali. In caso di allergie più gravi, i cui sintomi perdurano per periodi di tempo più lunghi e con maggiori effetti, è possibile, dopo accertamento e prescrizione da parte di un medico, effettuare una immunoterapia per via sublinguale o iniettiva con molteplici somministrazioni di allergene diluito a concentrazioni crescenti, in modo che l’organismo si abitui alla sua presenza e riduca la risposta immunitaria che scatena l’allergia.

Consulta il bollettino dei pollini

Se non è possibile evitare la presenza di polline nell’ambiente, è però possibile prevederne l’andamento e, di conseguenza, adottare comportamenti o avviare trattamenti che permettano di ridurre i sintomi. Sul sito dell’Isac-CNR ( http://www.ilpolline.it/bollettino-pollinico/ ) si trova, aggiornato ogni mercoledì, un bollettino dei pollini prodotto sulla base delle osservazioni della settimana precedente. Attenzione però, i bollettini danno indicazione sui livelli di concentrazione del polline, non sui livelli di rischio allergico. Dato che il valore di soglia che scatena una allergia varia non solo da soggetto a soggetto ma anche, per lo stesso individuo, da periodo a periodo, i bollettini servono solo come indicazione per valutare la quantità di polline che potrà essere presente in una certa settimana.

Come si cura

I sintomi di rinite allergica lievi e di breve durata possono essere trattati con medicinali di automedicazione.
Viceversa è raccomandabile di rivolgersi al medico in tutti i casi seguenti:

  • Bambini sotto i 12 anni
  • Donne in gravidanza o allattamento
  • Rinite persistente e severa
  • Sintomi di asma (non diagnosticata o non ben controllata)
  • Dolore all’orecchio (possibile otite)
  • Sintomi che non rispondono al trattamento
  • Effetti collaterali inaccettabili
  • Sintomi solitamente NON presenti nella rinite allergica (ostruzione di una sola narice, perdita dell’olfatto (anosmia), ostruzione isolata senza rinorrea, epistassi, secrezioni giallo-verdastre o particolarmente dense, rinorrea posteriore

Qualche consiglio per ridurre i disturbi:

Arieggiare solo brevemente la casa durante la stagione dei pollini
Quando la concentrazione di pollini nell’aria è elevata stare all’aperto solo per brevi periodi indossando occhiali da sole.
Sottoporre a regolare manutenzione i filtri antipolline dell’auto e dei condizionatori domestici.
Lavare i capelli prima di coricarsi.
Nota: Le informazioni riportate in questo articolo non devono sostituire la consultazione del medico o essere utilizzate per modificare la terapia.
 
Bibliografia
http://www.progetto-aria.it/
http://www.epicentro.iss.it/problemi/allergie/allergie.asp
http://www.worldallergy.org/